VALTELLINA WINE TREKKING – anello MAROGGIA

sabato 9 luglio – 17.30

In compagnia di una guida e di un produttore, il trekking partirà e arriverà a Maroggia, il paese d’origine medievale che un tempo viveva di vino e che ha dato nome a una delle zone di produzione DOCG del versante retico valtellinese.

Si percorreranno gli antichi sentieri che dai paesi portavano alle vigne e che i paesi univano, in quota e verso il piano. Durante il percorso si incroceranno le vestigia dei muretti a secco che contenevano gli antichi terrazzamenti, sempre più ingoiati dal bosco e dall’abbandono, scoprendo resti di vecchie teleferiche e caselli dell’acqua. A tratti, piccoli appezzamenti coltivati da chi per passione ancora c’è ma non vede in questa zona continuità nel futuro, mostreranno il tradizionale filare a ritocchino, i pali in legno, le legature con il salice, la classica potatura ad archetto valtellinese.

Un trekking decisamente esplorativo!

Da percorrere immaginando come poteva essere meraviglioso un paesaggio, ora in larga parte degradato o stravolto, quando vi era una totale interazione tra uomo e territorio, fatta di cura, lavoro e tradizione.

Da percorrere per non dimenticare luoghi e persone.

Il trekking si concluderà con una degustazione di vini e prodotti del territorio.

Qui il link con i dettagli: https://www.vinidivaltellina.it/valtellina-wine…/…

Cosa fa Il Dosso Maroggia per l’ambiente? Oggi più che mai è un must dichiararlo, soprattutto per aiutare le scelte degli ospiti più sensibili e attenti a questo argomento.

Essendo all’interno di un edificio storico, parte avvantaggiato. Infatti i materiali di costruzione sono in maggioranza naturali e locali: pietra e legno di castagno sopra ogni cosa. Le pareti sono finite con pittura a calce.

Vediamo poi cosa fino ad ora è stato sinceramente spontaneo fare.

Per ridurre gli scambi termici è stato rifatto il tetto da poco, maggiorando la coibentazione. Lo spessore delle pareti fa il resto. Gli infissi non sono recentissimi, comunque con lastre in vetro camera.

L’impatto più alto è certamente quello dato dalle scelte energetiche. Risultando l’autoproduzione energetica – anche parziale – di antieconomica realizzazione e difficile sia per i vincoli imposti dall’edificio storico preesistente, sia per la conformazione del luogo, ho sempre scelto fornitori di energia rigorosamente green. Fornitori che utilizzano energia al 100% rinnovabile e al 100% italiana e che possano garantirne l’origine. La garanzia d’origine è una certificazione rilasciata dal Gse che attesta la provenienza dell’energia da fonti rinnovabili in conformità con la direttiva 2009/28/CE. Ovviamente per la fornitura di gas naturale questo non è possibile. Per questo ho cercato providers che ristabiliscano l’equilibrio dell’anidride carbonica, derivata dalla produzione e distribuzione dell’energia che consumo, con progetti di tutela o compensazione.

Il fornitore dei servizi internet è Eolo, dal 2021 società Benefit, ha recentemente ricevuto la certificazione B Corp, la prima tra le aziende di telecomunicazione italiane. E’ soprattutto per questo che gli sono fedele.

Tutti i detergenti usati per la pulizia e l’igiene delle superfici del B&B – con certificazione HACCP – per le stoviglie e il bucato e ora anche il bagno-doccia per corpo e capelli e il sapone mani che trovate nei bagni, sono ecologici e naturali. Mi affido a un’azienda valdostana, il Laboratorio Alpeko, che produce detergenti con tensioattivi vegetali, derivanti dalla barbabietola ad esempio, evitando i componenti di origine fossile e sintetica e ingredienti di origine animale. Questo significa un’alta biodegradabilità e l’assenza di allergeni. Anche Alpeko utilizza energia pulita nel processo di produzione. Amo particolarmente le essenze e gli olii essenziali alpini usati nei loro prodotti.

Nei bagni uso dispenser e non prodotti mono-dose. Tutte le lampadine sono LED per un consumo energetico inferiore. La raccolta dei rifiuti è rigorosamente differenziata. Incentivo fortemente l’uso dell’acqua del rubinetto che qui abbiamo la fortuna essere non solo potabile ma buona e freschissima, bandendo le bottigliette di plastica.

Pongo particolare attenzione ai prodotti per le colazioni. Latte, burro, yogurt, marmellate, mieli, succhi, prodotti da forno, uova, formaggi sono esclusivamente di produzione locale, in alcuni casi biologica. La frutta è di stagione, le torte fatte in casa con ingredienti biologici. Con l’eccezione dello yogurt, non acquisto prodotti con confezioni mono-uso. Evito di acquistare prodotti a lunga scadenza contenenti conservanti e altri additivi.

Piccola nota… le penne che trovate come gadget nelle camere sono di cartoncino e bio-plastica derivante dall’amido di mais, biodegradabile e compostabile. Una volta esaurite, sono smaltibili con la carta e con l’umido.

Il resto, lo fanno gli ospiti!

Ritorna l’appuntamento con i Pomeriggi al Dosso Maroggia. Momenti creativi e conviviali pensati per imparare nuove abilità, staccare per qualche ora la spina, confrontarsi e stare in compagnia.

La primavera e l’estate sono i momenti migliori per godere del fresco del giardino e astrarsi sui tavoli della Grottina, allestita a laboratorio. Il laboratorio, in genere il sabato pomeriggio, è pensato come una sessione di quattro ore, intervallate a metà da una merenda per riposare mani e mente, scambiare due chiacchiere informali, conoscersi meglio o confrontarsi sul lavoro in corso. Piccoli gruppi di quattro, al massimo sei persone sono la formula ideale.

Dopo il riuscitissimo laboratorio autunnale di Paper Clay, per i Pomeriggi al Dosso Elena Milani terrà sabato 26 giugno – dalle 14.30 alle 19.00 – con la consueta formula, un workshop di acquerello al vino. Un modo diverso di declinare l’acquerello, pensato come un omaggio all’attività principe del versante retico valtellinese e alla Strada del Vino sui quali ci troviamo.

Una tecnica mista di china e vino permetterà di raggiungere tutte le sfumature e le intensità di colore, modulando così la monocromia del risultato.

Per fare in modo che tutti possano cimentarsi, anche senza possedere particolari doti o abilità nel disegno, Elena ha scelto delle riproduzioni di delicate ed eleganti stampe giapponesi con temi legati alla natura, a fare da canovaccio a cui ispirarsi.

Con in mente già nuove attività e programmi, rilanciamo questa formula, con la voglia sicuramente da tutti noi condivisa di rigenerarci!

Prenotazione obbligatoria.

Per info e iscrizioni:

elenamilaniarte@gmail.com

+39 333 52 62 877

Riapertura

L’ospitalità al Dosso Maroggia riprenderà il 26 giugno con qualche variazione rispetto al consueto, per convivere al meglio con il nuovo coronavirus. Parola d’ordine: flessibilità.

Sarà disponibile una sola camera con la formula B&B. Gli ospiti de La Camera saranno gli unici ospiti presenti in casa al momento della colazione. La colazione si svolgerà preferibilmente all’aperto – condizioni meteorologiche permettendo – con i prodotti di sempre ma porzionati e portati in tavola.

Sarà poi disponibile Il Fienile, con l’uso del cucinino autonomo. Per l’appartamento chiedo una prenotazione di un minimo di cinque notti: l’impegno richiesto per la pulizia e successiva disinfezione di stoviglie, utensili, nonché arredi e ambienti lo giustifica.

E’ richiesta una certa flessibilità anche sulle date d’arrivo. Infatti, per la tranquillità di ognuno, ho intenzione di lasciare vacanti gli alloggi per due giorni tra una prenotazione e l’altra: 24 ore per arieggiare e abbattere eventuali cariche virali, il giorno successivo dedicato a pulizia e disinfezione.

Quest’estate dovremmo poi rinunciare alla biancheria colorata e ai lini. Sarà tutto più spartano ma permetterà di lavare a 90°C, come da indicazioni del Ministero della Salute.

Si chiede la collaborazione degli ospiti nel rispetto dei distanziamenti, indossando la mascherina negli spazi comuni – anche all’aperto se in presenza di altre persone – e igienizzando frequentemente le mani, come richiesto dalle disposizioni di legge per il contenimento del nuovo coronavirus. Si raccomanda inoltre di arieggiare abitualmente nell’arco della giornata i locali occupati e, ovviamente, di assicurarsi di essere in buona salute.

Sarà comunque un soggiorno sereno!

Il Dosso Maroggia è ora nel circuito di Albergabici, il portale delle strutture amiche della bicicletta riconosciute dalla FIAB.

Il portale riunisce alberghi, agriturismi, bed & breakfast e campeggi situati lungo i percorsi ciclabili di tutta Italia in grado di offrire servizi per chi si muove in bici per cicloturismo, ciclismo su strada e in mountain bike.

Mille alloggi a disposizione del ciclista, luoghi sicuri dove ricoverare le bici, piccole officine per le riparazioni d’emergenza e la manutenzione quotidiana, comodità e consigli a portata di mano, un utile motore di ricerca per organizzare la propria vacanza in bicicletta.

Ogni albergo, bed and breakfast, ostello o campeggio che ha ottenuto il riconoscimento di Albergabici Amico della Bicicletta dispone delle seguenti caratteristiche obbligatorie:

  • Facoltà di pernottamento nella struttura anche per solo una notte (è escluso solo il mese di Agosto);
  • Disposizione gratuita di un luogo chiuso e sicuro per sistemare le biciclette per la notte (se possibile al piano terra, ad es. un garage);
  • Fornitura di mappe cicloturistiche dell’area in omaggio, in prestito o in vendita (possono essere anche autoprodotte in fotocopia per i clienti delle mappe stradali con indicate le tracce dei percorsi in caso non esistessero cartine o guide per ciclisti di quell’area).
  • Messa a disposizione degli ospiti di luoghi adatti per asciugare vestiti e attrezzatura (ad es. stendini sul balcone o asciugatoio);
  • Messa a disposizione degli ospiti degli attrezzi di base per la riparazione con gli attrezzi principali per le biciclette (pompa verticale a mano o compressore dotati di manometro e adattatori per valvole diverse, set di brugole e chiavi, cacciaviti, smagliacatena, lubrificante, stracci, leva copertoni, toppe e mastice, pasta lavamani);
  • Conoscenza dei negozi e riparatori di biciclette nelle vicinanze (numeri telefonici e orari di apertura);
  • Sostanziosa colazione con alimenti adatti ai ciclisti come muesli, yogurt, confetture, miele, frutta, pane fresco;

Buone pedalate, quindi!

http://www.albergabici.it/

         

Serendipity, un concetto che mi è sempre piaciuto: trovare qualcosa mentre ne stai cercando un’altra. E non a caso è l’incipit della prima recensione a Il Dosso, Maroggia. Grazie a Laura per il bell’articolo “inaspettato”.

http://meravigliapaper.com/category/sleep/

 

Sono 2500 i chilometri dei terrazzamenti del versante retico valtellinese: molti ancora coltivati a vite, molti in abbandono. Un paesaggio unico. Domani, sabato 4 novembre, una nuova edizione, la quinta, del Valtellina Wine Trail, una splendida idea di valorizzazione del territorio: conoscerlo e comunicarlo percorrendolo.

Il Trail è diviso in tre gare: il trail di 42 Km, la mezza maratona di 21 Km e la 12 chilometri non competitiva. 551 il dislivello positivo della “corta”, 914 quello dell’half trail e 1731 il Trail.

Le partenze sono simultanee, da luoghi diversi, diversi i percorsi che coprono il territorio di 11 comuni, tutti saliscendi panoramici, più o meno impegnativi, il comune denominatore è il paesaggio fatto di muri a secco, scalette in pietra, filari di Chiavennasca, borghi in sasso, cantine, splendide viste sulla valle, chiese, castelli, incisioni rupestri e antiche torri di avvistamento.

Otto cantine, otto punti di ristoro, cinque le sottozone del Valtellina Superiore toccate dai trail.

Una gara che unisce atleti internazionali, giovani emergenti e semplici appassionati del mondo della corsa e di questo territorio. Duemila i partecipanti. I pettorali andati a ruba. Entusiasmante.

Programma, informazioni utili, foto e classifiche in http://www.valtellinawinetrail.com/it.

 

 

 

beb vigneti valtellina berbenno

Strada del vino della Valtellina.

67 Km di strada panoramica tra i vigneti… esordisce così la cartolina informativa in bella vista tra il materiale – libri, indirizzi e mappe – a disposizione degli ospiti nella stanza delle colazioni. Ma più che un percorso – carrabile e tranquillamente ciclabile – ho avuto il sentore che dietro alla Strada del Vino della Valtellina ci fosse qualcosa di più: un gruppo con un’identità comune, quella legata al mondo del vino e di tutto quello che ci sta intorno – gusto e ospitalità – che è poi la radice di questo solatio versante retico valtellinese.

Non solo uno stare geograficamente sulla strada quindi, ma una direzione comune, nonostante le diverse entità e le esperienze di ognuno, non solo una proposta turistica ma un progetto, questo è sembrato essere la Strada del Vino, un bel lavoro di squadra, insomma.

Pur non avendocela una vigna, in mezzo alle vigne ci vivo ogni giorno e idealmente, nel mio piccolo, di questa squadra volevo farne parte.

Sognando o meglio auspicando che la più recente sotto zona del Valtellina Superiore DOCG possa tornare ad essere la “piccola Langa” che era un tempo, seguendo l’esempio delle sorelle più grandi, sono felice di diventare una tappa di questo entusiasmante percorso.

Qui ogni informazione su tutti i 67 Km, la mappa e i link alle strutture della Strada:

https://www.stradadelvinovaltellina.it/

La Strada del Vino si può abbinare liberamente, tramite numerosi punti di contatto, alla Via dei Terrazzamenti e al Sentiero Valtellina e può essere percorsa non solo in macchina e in bicicletta ma, in singoli tratti piacevolmente, anche a piedi, godendo dei panorami che la particolare orografia di questi vigneti offre. E’ un’ottima occasione per visitare cantine, assaggiare e acquistare prodotti locali di qualità e soggiornare gradevolmente in armonia con questo territorio.

 

 

Il fascino della chiave e l’uva Merlina.

Oggi compio due anni tra le vigne di Maroggia. Allora il notaio di Morbegno mi consegnò un’affascinante chiave che mi incantò. La chiave è rimasta la stessa, leggermente allungata come se uscisse da Le avventure di Alice nel paese delle Meraviglie, nel logo di questa casa.

Fino all’estate, mentre si rinfrescava, ritoccava e risanava la casa, abitavo il primo piano della casetta sul giardino, dove fra poco ci sarà la sauna. Il bagno era all’esterno, l’acqua scaldata da un piccolo boiler, mentre in casetta ci stava, giusto giusto, tutto l’occorrente per vivere: un bollitore, un microonde, carte, penne e libri, una cassa e un appendiabiti per i vestiti, una vista eccezionale aprendo gli occhi alla mattina, la lampada frontale e una piccola stufa elettrica.

La stufetta non servì molto, è stato un inverno incredibilmente caldo, la mini casa sempre in battuta di sole. E anche gli orari erano quelli del sole: a letto presto e sveglia presto, come un tempo. In quei bucolici mesi ogni cosa si faceva all’aperto e in ogni momento della giornata mi tenevano compagnia colorati e cinguettanti uccellini che abitavano volentieri un giardino lasciato inselvatichire e vigne poco frequentate. Cinciarelle, codibugnoli, pettirossi, ghiandaie e quant’altro, ma soprattutto merli… che anche, nel piccolo logo quadrato, non potevano mancare.

Dicono poi che nella zona del Maroggia si possa ancora sporadicamente trovare un’antica uva, detta Merlina per il suo colore scuro o perché piacesse particolarmente ai merli beccarla. Di certo, che sia per i grappoli rimasti sui tralci a fine settembre o per i dolci cachi in novembre, sono prevalentemente i frulli dei merli ad accompagnare la pace e il tepore della più parte dei giorni su questo poggio… e sembrano essere davvero felici.

 

Chiusi gli ultimi eventi enogastronomici d’inizio autunno con successo – Morbegno in Cantina, Gustosando, la Mostra del Bitto – e raccolte le ultime castagne, rimane uno strascico d’estate sulla valle.

Castagne, vino ma non solo, quindi…

Giornate ancora calde per camminare in montagna, sentieri semi deserti, cielo terso e gialli accesi. Le vendemmie sono finite ma, si sa, in ottobre fervono le cantine. La temperatura è ideale per la bici: su strada l’occasione di ripercorrere i passi storici senza traffico di auto e moto, fuori strada per godere la pace, i colori e la luce del bosco.